Lo studio “Sportello Salute Giovani”, condotto tra studenti universitari, conferma non solo la tendenza già evidenziata negli adolescenti a non consumare spuntino o merenda, ma anche l’associazione tra numero dei pasti nella giornata e apporto di frutta e/o verdura. Vengono invece dallo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) i dati sugli adulti dai 35 anni in poi.
In Italia sono stati coinvolti 1.442 uomini e 2.510 donne. I risultati differiscono di poco tra i due sessi e confermano la scarsa affezione a spuntino e merenda: il fuoripasto di metà mattina è un’abitudine per il 51% delle donne e il 49% degli uomini, mentre nel pomeriggio il 61% delle donne e il 53% degli uomini opta per la merenda.
Infine, secondo la ricerca sulle abitudini alimentari degli anziani promossa dal Sindacato Pensionati Italiani CGIL in collaborazione con Auser, Associazione per l’invecchiamento attivo, ha rilevato che lo spuntino del mattino è abitudine per il 10% e la merenda di metà pomeriggio per l’11% del campione. I dati, in questa fascia d’età, sono fortemente influenzati dalla ridotta disponibilità economica, che incide anche sul numero di pasti principali quotidiani, non sempre pari a tre.
Gli spuntini migliori per gli sportivi
Chi pratica sport amatoriale ad alto livello (ancor più gli atleti) ha ben definiti fabbisogni di nutrienti e fluidi. Promuovere e ottimizzare il mantenimento di un’adeguata massa muscolare, evitando anche intervalli prolungati di digiuno, è essenziale in allenamento e soprattutto in gara.
A queste necessità risponde bene il frazionamento degli apporti in più occasioni di consumo. Un’attenta distribuzione di macronutrienti ed energia è indispensabile per mantenere le scorte di glicogeno epatico e muscolare, promuovere nuova sintesi proteica e, non ultimo, sostenere lo stato dell’umore dopo un’attività fisica ad alta intensità.
Tra un pasto principale e una seduta di allenamento (o una competizione) va rispettato un intervallo di tre ore.
Ma, poiché lo sforzo fisico non può essere affrontato a stomaco completamente vuoto, compromettendo la performance, è indispensabile consumare immediatamente prima uno spuntino calibrato, facilmente digeribile (quindi a basso tenore di fibre e grassi), ma con un alto contenuto di carboidrati che, insieme alle proteine (2-5 g di carboidrati per ogni g di proteine), assicurano livelli di glucosio sufficienti (30-60 g/ora in media) ad affrontare lo sforzo.
Pasti, snack e attività devono essere infine sempre sostenuti da un costante e adeguato apporto di fluidi.
Dopo l’allenamento/gara, lo spuntino deve ripianare energia, carboidrati, proteine, minerali e vitamine, sempre e comunque con un adeguato accompagnamento di liquidi.
Questo spuntino, con lo stesso rapporto carboidrati/proteine dello snack pre-attività, ottiene i risultati migliori se assunto entro 30 minuti dal completamento dell’attività.
In pratica, la merenda potrà essere costituita da prodotti da forno semplici e poco farciti, prodotti a base di latte/yogurt insieme a cereali, frutta fresca di stagione o spremute/succhi di frutta, miele o marmellata.
Per chi preferisce cibi salati, la scelta si orienta su panini farciti con affettati a basso contenuto di grassi, come bresaola, tacchino o pollo.
Chi è abituato ad allenarsi nelle ore pomeridiane dovrebbe assumere il 20% delle calorie quotidiane durante la prima colazione, consumare uno spuntino a metà mattina (5-10% dell’energia totale) e limitare il pranzo al 25-30%. Nel pomeriggio, la merenda pre-allenamento dovrebbe essere pari al 10% del totale; se necessario, si può aggiungere un secondo snack durante lo sforzo, per un apporto calorico non superiore al 5%. La cena completerà l’apporto quotidiano di energia e nutrienti.
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