L’eccessivo apporto di sale rappresenta un rilevante problema di salute pubblica, facilitando la comparsa di ipertensione, disfunzione renale, calcoli renali e osteoporosi. Elevati apporti di sale sono risultati inoltre associati con le infezioni gastriche da Helicobacter pylori (causa di gastrite, ipergastrinemia e proliferazione cellulare); nel mondo scientifico vi è quindi interesse nel valutare se consumi elevati di sale possano aumentare il rischio di tumori dello stomaco. La presente metanalisi è stata condotta con tale obiettivo.
Per effettuare una revisione sistemica degli studi che avevano valutato la relazione tra apporto abituale di sale e rischio di tumore gastrico, sono stati selezionati 7 studi prospettici, pubblicati tra il 1966 e il 2010, che avevano coinvolto un totale di 268.718 partecipanti seguiti per un periodo variabile tra 6 a 15 anni.
L’analisi dei risultati rivela che consumi elevati o moderatamente elevati di sale, comparati con bassi consumi, erano associati ad un maggiore rischio di tumore allo stomaco (rischio relativo, o RR, pari a 1,68 e 1,41 rispettivamente). Tale associazione non risultava statisticamente differente tra gli uomini e le donne (RR rispettivamente pari a 1,58 e 1,35).
Stratificando i risultati in funzione della localizzazione geografica dello studio, emergeva invece che elevati consumi di sale aumentavano il rischio di questa forma tumorale più nella popolazione giapponese (RR=2,35) che in quella europea (RR=1,08) o nordamericana (RR=1,08).
Questo lavoro dimostra pertanto l’esistenza di una relazione diretta tra elevati apporti di sale e rischio di tumore gastrico, dimostrando ancora una volta l’importanza di mettere a punto strategie per la riduzione del consumo di sale. L’effetto specifico osservato sulla popolazione giapponese meriterebbe ulteriori approfondimenti.
Glossario
Ipertensione
Aumento della pressione arteriosa al di sopra dei valori normali (nell'adulto 80-90 mm Hg di minima e 130-140 mmHg di massima). Può essere di origine secondaria (renale, endocrina, neurologica, ecc.) o primitiva (essenziale).
Osteoporosi
Rarefazione del tessuto osseo per diminuzione dell'attività degli osteoblasti, legata all'età o a malattie.
Metanalisi
Tecnica che combina i risultati di molti studi, di impianto simile e che hanno esaminato quesiti simili, per aumentare la numerosità del campione di valori su cui si ragiona e quindi l'affidabilità delle conclusioni.
Habitual salt intake and risk of gastric cancer: A meta-analysis of prospective studies.
D\'Elia L, Rossi G, Ippolito R, Cappuccio FP, Strazzullo P.
Clin Nutr. 2012 Jan 30. [Epub ahead of print]
BACKGROUND & AIMS: Systematic reviews of case-control studies evaluating the relationship between dietary salt intake and gastric cancer showed a positive association, however a quantitative analysis of longitudinal cohort studies is lacking. Therefore, we carried out a meta-analysis to assess the association between habitual salt intake and risk of gastric cancer in prospective studies.
METHODS: We performed a systematic search of published articles (1966-2010). Criteria for inclusion were: original articles, prospective adult population studies, assessment of salt intake as baseline exposure and of gastric cancer as outcome, follow-up of at least 4 years, indication of number of participants exposed and events across different salt intake categories.
RESULTS: Seven studies (10 cohorts) met the inclusion criteria (268 718 participants, 1474 events, follow-up 6-15 years). In the pooled analysis, \"high\" and \"moderately high\" vs \"low\" salt intake were both associated with increased risk of gastric cancer (RR = 1.68 [95% C.I. 1.17-2.41], p = 0.005 and respectively 1.41 [1.03-1.93], p = 0.032), with no evidence of publication bias. The association was stronger in the Japanese population and higher consumption of selected salt-rich foods was also associated with greater risk. Meta-regression analyses did not detect specific sources of heterogeneity.
CONCLUSIONS: Dietary salt intake was directly associated with risk of gastric cancer in prospective population studies, with progressively increasing risk across consumption levels.