Iscriviti alla Newsletter
  • Home
  • Profilo
      Chi siamo Mission Codice Etico Elenco Soci Comitato Scientifico
  • AP&B
  • News
  • Pubblicazioni
      Su Riviste Internazionali In lingua italiana Monografie
  • Eventi
  • Strumenti
      Infografiche Glossario Per sapere come Faq Links
  1. Home
  2. Tutte le news

Stampa

Stampa

Condividi

Email
06-02-2023

Carenza alimentare di zinco e rischio di cefalea emicranica


La cefalea emicranica è un disturbo molto comune (si stima che nel mondo colpisca circa 1 miliardo di persone, prevalentemente di sesso femminile), con un importante impatto negativo sulla qualità della vita. Le sue cause, endogene o esogene, non sono ben comprese; è tuttavia probabile che siano in gioco effetti di natura neuro-infiammatoria e un elevato stress ossidativo. Sulla base di queste considerazioni di natura patogenetica, alcuni ricercatori hanno rilevato tramite questionari dietetici validati i livelli di apporto dietetico di zinco, un minerale con azione antiossidante ed antinfiammatoria, in circa 10.000 soggetti della coorte NHANES (il 20% dei quali soffriva di emicrania), rappresentativa della popolazione statunitense. Vale la pena di ricordare che lo zinco è contenuto soprattutto negli alimenti di origine animale (le principali fonti sono il pesce e la carne rossa); è presente anche nei cereali, nei legumi e nella frutta secca; in generale l’assorbimento dello zinco contenuto nei vegetali è meno efficiente.

Nel quintile della coorte con il minore apporto di zinco con la dieta (inferiore a 5,9 mg al giorno) è stata determinata una frequenza significativamente più elevata (+40% circa) di episodi pregressi di emicrania; nessuna differenza di rilievo è stata invece osservata tra i quintili con apporto superiore, dal secondo al quinto. L’effetto protettivo associato all’apporto di zinco si osservava anche tra le persone che ne assumevano quantità più elevate sommando l’apporto alimentare con quello da integratori.

L’associazione tra carenza di zinco e cefalea emicranica è biologicamente plausibile: chi soffre di questa patologia ha infatti in genere livelli inadeguati di enzima superossido dismutasi (SOD), che correlano con una minore efficacia nel controllare lo stress ossidativo. Lo zinco svolge invece una riconosciuta azione di controllo su questo parametro.
È interessante osservare che il livello di zinco al di sotto del quale il rischio di cefalea emicranica era sensibilmente aumentato nella coorte studiata era nettamente inferiore agli apporti corrispondenti ai livelli di assunzione raccomandata per la popolazione italiana (LARN), pari a 9 mg al giorno per gli uomini e a 12 mg per le donne. Solo situazioni carenziali di una certa ampiezza, pertanto, si assocerebbero a un aumento del rischio di cefalea emicranica.

 

 

 


 

Glossario

  • Antiossidante

    Sostanza che impedisce o rallenta l'ossidazione.

  • Quintili

    Gruppi pari ad un quinto della popolazione in esame, ottenuti disponendo i soggetti in ordine crescente secondo un certo parametro (ad es. l'altezza, o il consumo di un alimento, e cosi via), e separando poi il 20% dei soggetti con i valori più bassi del parametro in esame (I quintile), il 20% successivo (II quintile) e cosi via fino al 20% con valori più elevati (V quintile). Analoghe operazioni possono portare a suddividere la popolazione in terzili (tre gruppi) quartili (quattro gruppi) o percentili (cento gruppi).

  • Enzima

    Sostanza di natura proteica dotata di attività catalitica, cioè di attivare ed accelerare una reazione chimica. Risulta costituito da una parte proteica (apoenzima) e di un gruppo prostetico (coenzima).

Dietary zinc intake and migraine in adults: a cross-sectional analysis of the National Health and Nutrition Examination Survey 1999–2004

Liu H, Wang Q, Dong Z, Yu S.
Headache. 2023 Jan;63(1):127-135.doi: 10.1111/head.14431. Epub 2023 Jan 1.

OBJECTIVE: The study examined the relationship between dietary zinc intake and migraine.
BACKGROUND: Neuroinflammatory and oxidative stress are involved in the pathogenesis of migraine. Little is known about the effects of zinc, an anti-inflammatory and antioxidant trace element, on migraine.
METHODS: The US National Health and Nutrition Examination Survey data from 1999 to 2004 were analyzed for this cross-sectional study. Participants who had severe headache or migraine were classified as having migraine. Dietary zinc intake was evaluated using the 24 h dietary recall system.
RESULTS: A total of 11,088 participants were included, of whom, 20.2% (2236/11,088) reported having migraine disease. Compared to the lowest dietary zinc intake quintile (Q1, ≤5.9 mg/day), the adjusted odds ratios for migraine in Q2 (6.0-8.4 mg/day), Q3 (8.5-11.2 mg/day), Q4 (11.3-15.7 mg/day), and Q5 (≥15.8 mg/day) were 0.73 (95% confidence interval [CI]: 0.61-0.88, p = 0.004), 0.71 (95% CI: 0.56-0.91, p = 0.013), 0.71 (95% CI: 0.57-0.90, p = 0.008), and 0.70 (95% CI: 0.52-0.94, p = 0.029), respectively. Sensitivity analysis of zinc supplementation survey participants also showed an association between dietary zinc intake and migraine. Compared to the lowest total zinc intake quintile (Q1: 0.5-9.6 mg/day), the adjusted odds ratios for migraine in Q3 (19.3-24.3 mg/day) and Q4 (24.4-32.5 mg/day) were 0.62 (95% CI: 0.46-0.83, p = 0.019) and 0.67 (95% CI: 0.49-0.91, p = 0.045), respectively.
CONCLUSIONS: Our findings indicate an inverse association between dietary zinc intake and migraine in adult Americans.

NFI - Nutrition Foundation of Italy - Viale Tunisia 38, 20124 Milano - info@nutrition-foundation.it
C.F./P.IVA 04062430154 - r.e.a 1510419

Copyright 2021 Nutrition Foundation of Italy. All Right Reserved.

Disclaimer Privacy Mappa del sito

Web by e-Project.it