La colonizzazione batterica dell’intestino del neonato avviene immediatamente dopo la nascita ed è influenzata da diversi fattori, come lo stato di salute della madre, l’utilizzo di antibiotici e il tipo di parto. Nei bambini nati da parto naturale dopo una settimana si registra per esempio un’elevata presenza di Bifidobacterium e Bacteroides, che al contrario sono spesso assenti nei nati da parto cesareo, in mancanza di contatto diretto con le pareti vaginali materne che ne sono ricche. Secondo alcuni studi, questa differenza spiegherebbe in parte anche la maggiore incidenza di disturbi immunitari e metabolici, quali allergia e obesità, tra i bambini nati da parto cesareo.
Anche l’allattamento al seno sembra tuttavia svolgere un ruolo cruciale nella costituzione e nello sviluppo di un microbiota neonatale sano: il latte materno contiene infatti probiotici capaci di colonizzare l’intestino, immunoglobuline note per contribuire al mantenimento del microbiota intestinale, rendendo, tra l’altro, il neonato meno suscettibile agli attacchi dei patogeni esterni, e fattori prebiotici, come gli oligosaccaridi.
Il ruolo dell’allattamento al seno nella composizione del microbiota intestinale del neonato verrebbe confermato dai risultati di questo studio, nell’ambito del quale gli autori hanno suddiviso 61 neonati in 4 gruppi in base alla tipologia di parto, naturale o con taglio cesareo, e alla modalità di allattamento, esclusivo al seno o misto (latte materno e formule artificiali). Dall’analisi del meconio e dei campioni fecali raccolti dopo una settimana, a un mese e a tre mesi di vita dei neonati è emerso che l'allattamento al seno garantiva una più fisiologica composizione del microbiota intestinale: taxa potenzialmente patogeni, come Enterococcus e Enterococcaceae, erano infatti significativamente meno abbondanti nei bambini nati da parto naturale e alimentati con latte materno. L’allattamento al seno sembrava anche essere correlato a concentrazioni più stabili degli acidi grassi a catena corta nelle feci, le cui oscillazioni sarebbero collegate a condizioni di disbiosi, spesso associate a loro volta a obesità e ipertensione.
In sintesi, queste osservazioni confermano il possibile effetto protettivo del latte materno che potrebbe neutralizzare, almeno parzialmente, gli effetti del parto cesareo sul microbiota del neonato, contribuendo allo sviluppo e al mantenimento di una comunità microbica più fisiologica nelle settimane successive al parto, ed evidenziano la necessità di studi più approfonditi per meglio valutare il rapporto tra allattamento al seno, metaboliti intestinali e salute del bambino, non solo nel periodo immediatamente successivo alla nascita, ma anche nelle altre fasi della vita.
Glossario
Incidenza
Il numero di nuovi casi osservati in una popolazione nell'unità di tempo (in genere un anno). Un'incidenza dell'infarto in una popolazione dell'1 per mille indica che, ogni anno, un soggetto su mille viene colpito dalla malattia. Da non confondere con "prevalenza" (vedi).
Allergia
Termine coniato da von Pirquet nel 1906 per indicare l'anomala reattività dell'ospite ad un antigene. Oggi questo termine è usato soltanto come sinonimo di ipersensibilità o di anafilassi e si applica alla risposta immunologica precoce, aumentata ed esagerata, legata alla presenza di immunoglobuline E (IgE).
Ipertensione
Aumento della pressione arteriosa al di sopra dei valori normali (nell'adulto 80-90 mm Hg di minima e 130-140 mmHg di massima). Può essere di origine secondaria (renale, endocrina, neurologica, ecc.) o primitiva (essenziale).
Breastfeeding might partially contribute to gut microbiota construction and stabilization of propionate metabolism in cesarean section infants
Wu S, Ren L, Li J, Shen X, Zhou Q, Miao Z, Jia W, He F, Cheng R.
Eur J Nutr. 2022 Sep 29. doi: 10.1007/s00394-022-03020-9. Epub ahead of print. PMID: 36173468.PURPOSE: This study was aimed to determine how delivery mode and feeding pattern influence the infant's gut microbiota construction and the variation of fecal microbial metabolites from a birth cohort.
METHODS: Fecal samples collected from 61 full-term born Chinese infants at four time points: day 0, day 7, month 1, and month 3. Based on delivery mode (vaginal delivery [V] or cesarean section [C]) and feeding pattern (breastfeeding [B] or mixed feeding [M]), infants were divided into four groups, namely VB, CB, VM, and CM groups. The gut microbiota composition and bacterial diversity were assessed using 16S rRNA sequencing. Short-chain fatty acid (SCFA) concentrations were determined via gas chromatography-mass spectrometry (GC-MS).
RESULTS: The CM group had a significantly higher relative abundance of Firmicutes (day 0 and month 1), Enterococcaceae (month 3), and Enterococcus (month 3) than the VB group and a significantly higher abundance of Firmicutes (month 1) and Blautia (month 3) than the CB group. The VB and CB groups exhibited a stable SCFA variation and a significantly lower level of propionate compared with the VM and CM groups. All groups showed an intense transition of enterotypes within 1 month and became stable at 3 months. The correlation between SCFA and enterotypes showed a significant positive correlation between Bifidobacteriaceae and acetate in the CB group (day 7 and month 3) and a significant positive correlation between Clostridiaceae and butyrate in the CB and VB groups (day 7 and month 3), respectively.
CONCLUSION: These results indicated that C-section was associated with higher abundance of the phylum Firmicutes and family Enterococcaceae, and intense fluctuation of SCFA, at least propionate. And breastfeeding might partially contribute to gut microbiota construction and stabilization propionate metabolism in cesarean-section infants.