I prodotti lattiero caseari costituiscono un’importante fonte di proteine di elevata qualità, e di minerali come calcio, fosforo e potassio. D'altra parte, molti di questi prodotti hanno anche un significativo contenuto in grassi totali, acidi grassi saturi e colesterolo, che se assunti in elevate quantità sono associati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Lo studio della relazione tra l’assunzione di prodotti lattiero caseari e la mortalità, ampiamente studiata in Svezia e negli Stati Uniti, ha fornito, forse per questi motivi, risultati contrastanti.
Più recentemente, anche in Giappone sono state indagate coorti prospettiche, per valutare l’eventuale presenza di associazioni tra l'assunzione di latticini e il rischio di mortalità per tutte le cause, o correlata a cancro o a eventi cardiovascolari (CVD). Questo studio presenta i risultati ottenuti nella coorte del Japan Public Health Center-based Prospective (JPHC), nel quale sono stati coinvolti 93.310 partecipanti, seguiti in media per oltre 19 anni, a cui è stato somministrato un questionario FFQ per raccogliere informazioni sulla dieta, e in particolare sul consumo dei principali latticini, tra cui latte (incluso quello aggiunto a tè nero e caffè), formaggio, yogurt, ecc.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che l'assunzione totale di latticini era associata a un ridotto rischio di mortalità per tutte le cause e per CVD negli uomini; l’assunzione di latte e latte fermentato era poi inversamente associata alla mortalità per tutte le cause, per cancro e per CVD, sempre negli uomini. I risultati suggeriscono quindi che un'assunzione giornaliera totale di circa 145 g di latticini potrebbe essere utile nella popolazione maschile giapponese. Nella popolazione femminile non si sono invece osservati associazioni protettive significative tra il consumo di prodotti lattiero caseari e la mortalità per tutte le cause e per eventi da CVD. La differenza potrebbe essere legata, secondo gli autori, al ridotto tasso di mortalità femminile, dovuto alle abitudini di vita più sane, all’assenza dell’abitudine al fumo e a elevati consumi di alcol e con un maggior consumo di vitamine, tipiche delle donne giapponesi. Tuttavia, questa interpretazione necessita di ulteriori approfondimenti.
I risultati dello studio giapponese mostrano alcune divergenze rispetto a quelli degli studi statunitensi e svedesi, nei quali gli effetti protettivi si osservano con minore regolarità. Ciò è probabilmente da attribuire al basso consumo di prodotti lattiero caseari nei paesi asiatici, nei quali un aumento del loro utilizzo può avere un effetto protettivo maggiore rispetto a paesi dove il consumo di questi alimenti è più elevato.
Glossario
Grassi saturi
Grasso solidi a temperatura ambiente. Negli alimenti si trovano combinazioni di acidi grassi monoinsaturi, polinsaturi e saturi. I saturi si trovano nei latticini ricchi di grassi come formaggio, latte intero, burro, nelle carni, nella pelle e nel grasso di pollo e tacchino, nel lardo, nell’olio di palma e di cocco. Hanno lo stesso apporto calorico degli altri grassi e possono contribuire all’aumento di peso se consumati in eccesso. Una dieta ricca di grassi saturi può anche elevare il tasso di colesterolo nel sangue e quindi il rischio di patologie cardiache.
Colesterolo
Presente nel sangue, costituente essenziale della membrana cellulare, interviene nella formazione degli ormoni sessuali e corticosteroidei e dei sali biliari. Può essere di origine esogena (alimentare) ed endogena (sintesi epatica). Nel sangue il colesterolo è veicolato tramite i trigliceridi e le lipoproteine (HDL e LDL).
Associations between dairy intake and mortality due to all-cause and cardiovascular disease: the Japan Public Health Center-based prospective study
Ge S, Zha L, Sobue T, Kitamura T, Iso H, Ishihara J et al.
Eur J Nutr. 2023 Mar 21. doi: 10.1007/s00394-023-03116-w. Online ahead of print.BACKGROUND: Some studies have investigated the relation between dairy products and mortality, but with inconsistent results.
OBJECTIVE: We examined the association between the consumption of dairy products and the risk of all-cause, cancer-related, and cardiovascular disease (CVD)-related mortality.
METHODS: From the Japan Public Health Center-based Prospective (JPHC) study, 43,117 males and 50,193 females with no history of cancer or CVD finished the food frequency questionnaire (FFQ) and were included in the study. Intake of dairy products was assessed using the FFQ and adjusted for total energy by using the residual method. We used multivariate Cox proportional hazard models to calculate hazard ratios (HRs) and 95% confidence intervals (95% CIs) for mortality risk in males and females.
RESULTS: 14,211 deaths in males and 9547 deaths in females from all causes were identified during an average follow-up of 19.3 years. For males, total dairy consumption was nonlinearly and significantly associated with lower risk of mortality from all causes [the third quartile, HR = 0.87 (0.83, 0.91), the fourth quartile, HR = 0.89 (0.85, 0.94), P for nonlinearity < 0.001] and CVD [the third quartile, HR = 0.77 (0.70, 0.85), the fourth quartile, HR = 0.78 (0.70, 0.86), P for nonlinearity < 0.001]. Milk and fermented milk intake were inversely associated with all-cause and CVD-related mortality in males. Cheese consumption was inversely associated with CVD-related mortality among males. There was no association between total dairy intake and mortality risk among females.
CONCLUSION: For Japanese people, consumption of dairy products was associated with a decreased risk of mortality from all-cause and cardiovascular diseases among males.