L’ipertensione è un problema rilevante di salute pubblica a livello mondiale: nel 2015 l’autorevole gruppo di ricerca del Global Burden of Disease Study l’ha definita come uno dei principali fattori di rischio di mortalità, specie per malattie cardiovascolari. Alcuni aspetti dell’alimentazione hanno dimostrato di possedere un ruolo significativo nella prevenzione della comparsa di questa patologia, e delle malattie croniche ad essa correlate.
Secondo i risultati di questo studio, basato su una revisione sistematica con metanalisi che ha considerato i risultati di 18 studi prospettici, per oltre 450.000 soggetti studiati, un elevato apporto di frutta e verdura sarebbe associato a una riduzione del rischio di ipertensione del 9-10%. Già a livelli di consumo di 200 g/die (largamente inferiori a quanto suggerito dalle linee-guida) si osservano riduzioni del 3-7%, statisticamente e clinicamente significative.
Esistono diversi meccanismi in grado di spiegare questa associazione. Innanzitutto, questi alimenti sono ricchi di potassio e magnesio che, regolando il tono vascolare e favorendo i meccanismi della vasodilatazione, inducono una riduzione dei valori della pressione sanguigna. Inoltre, frutta e verdura sono fonti di fitocomposti antiossidanti che possono ridurre lo stress ossidativo e rappresentano un’importante fonte di fibra, capace di influenzare la pressione sia direttamente che indirettamente, attraverso effetti sulla variazione di peso o sulla sensibilità all'insulina.
I risultati ottenuti sono di supporto alle raccomandazioni delle linee guida di aumentare il consumo di frutta e verdura come parte delle strategie per prevenire l’ipertensione. In realtà l’effetto osservato è limitato all’assunzione di frutta, mentre il consumo della sola verdura non contribuirebbe in modo significativo (forse per il frequente uso concomitante di sale, che ha effetti non favorevoli sulla pressione arteriosa). Quanto alle varietà di vegetali in grado di influenzare lo sviluppo di ipertensione, d’altra parte, i risultati sono ancora poco chiari: una correlazione inversa con il rischio è stata descritta per i livelli di assunzione di broccoli, carote, uva, mele e pere, mentre al consumo di cavolini di Bruxelles, melone e patate si assocerebbe un aumento del rischio stesso. Per avere informazioni più solide al proposito sono tuttavia necessari ulteriori studi.
Glossario
Ipertensione
Aumento della pressione arteriosa al di sopra dei valori normali (nell'adulto 80-90 mm Hg di minima e 130-140 mmHg di massima). Può essere di origine secondaria (renale, endocrina, neurologica, ecc.) o primitiva (essenziale).
Metanalisi
Tecnica che combina i risultati di molti studi, di impianto simile e che hanno esaminato quesiti simili, per aumentare la numerosità del campione di valori su cui si ragiona e quindi l'affidabilità delle conclusioni.
Pressione arteriosa
Pressione del sangue nelle arterie dovuto all'attività contrattile del muscolo cardiaco e alla resistenza vascolare periferica, distinta in sistolica o massima e diastolica o minima.
Correlazione
Valutazione della relazione esistente tra differenti variabili, che non implica necessariamente un rapporto di causa ed effetto tra loro. Il tipo di relazione più frequentemente studiato è quello lineare (una retta in un piano cartesiano) in questo caso la forza della correlazione viene espressa con un numero (r) che varia da -1 (la maggiore correlazione negativa possibile) a +1 (la maggiore correlazione positiva possibile) un valore pari a 0 indica assenza di qualsiasi correlazione.
Fruit and vegetable consumption and the risk of hypertension: a systematic review and meta-analysis of prospective studies
Madsen H, Sen A, Aune D.
Eur J Nutr. 2023 Apr 27. doi: 10.1007/s00394-023-03145-5. Epub ahead of print. PURPOSE: A high fruit and vegetable intake has been associated with reduced risk of hypertension; however, results have been inconsistent and it is unclear whether specific types of fruits and vegetables are particularly beneficial. This systematic review and meta-analysis aimed to summarize the published prospective studies on fruit and vegetable consumption and risk of hypertension.
METHODS: Embase and PubMed databases were searched for relevant prospective studies up to 15th May 2022. Random effects models were used to calculate summary relative risks (RRs) and 95% confidence intervals (CIs) for the association between fruit and vegetable intake and risk of hypertension. Strength of evidence was assessed using World Cancer Research Fund (WCRF) criteria.
RESULTS: Eighteen prospective studies (451 291 participants, 145 492 cases) were included. The summary RR (95% CI) of hypertension per 200 g/day was 0.97 (0.95-0.99, I2 = 68%, n = 8) for fruits and vegetables, 0.93 (0.89-0.98, I2 = 77%, n = 10) for fruits, and 1.00 (0.98-1.02, I2 = 38%, n = 10) for vegetables. Reductions in risk were observed up to 800 g/day for fruits and vegetables, and 550 g/day for fruits, and these two associations were considered probably causal using WCRF criteria. Inverse associations were observed for apples or pears, blueberries, raisins or grapes, avocado, broccoli, carrots and lettuce, while positive associations were observed for cantaloupe, Brussels sprouts, cruciferous vegetables, and total and fried potatoes (n = 2-5).
CONCLUSION: A high intake of fruit and vegetables combined, and total fruit was associated with reduced risk of hypertension, while results for fruit and vegetable subtypes were mixed and need further study.