Le diete basate sul digiuno intermittente hanno acquisito popolarità crescente negli ultimi tempi, soprattutto per la semplicità dell’approccio sul quale sono basate: sostanzialmente, la riduzione della finestra temporale nella quale si assume cibo nell’arco della giornata, o della settimana, e il conseguente prolungamento dei periodi di digiuno. Ad oggi, alcuni studi a breve termine ne hanno suggerito la superiorità rispetto alle diete classiche basate sulla restrizione calorica, in termini di efficacia sia sul calo ponderale e sia sui parametri metabolici.
Allo scopo di confermare questo presupposto nel lungo periodo, gli autori di questo studio hanno seguito per 12 mesi (6 di intervento vero e proprio e 6 di mantenimento) 90 soggetti obesi, con BMI compreso tra 30 e 50, suddivisi in tre gruppi: al primo sono state fornite indicazioni per ridurre del 25% l’intake calorico giornaliero, da assumere nell’arco di 10 ore o più, al secondo è stato chiesto di limitare l’assunzione di cibo a non più di 8 ore consecutive tutti i giorni (da mezzogiorno alle 20), senza monitorare le calorie, e al terzo, di controllo, non è stata fornita alcuna raccomandazione. I soggetti nei due gruppi di intervento, ma non in quello di controllo, hanno ricevuto un counseling nutrizionale di supporto da parte di dietisti esperti per i primi 6 mesi.
Rispetto al gruppo di controllo, i partecipanti sottoposti a restrizione calorica o a digiuno intermittente hanno ottenuto lo stesso calo ponderale dopo i primi sei mesi di osservazione, con una riduzione media di 4,6 kg per i primi e di 5,4 kg per i secondi (differenza non significativa) e con una diminuzione media delle calorie giornaliere assunte molto simile. Massa grassa, circonferenza addominale e BMI sono risultati ridotti allo stesso modo in entrambi i gruppi; invariati invece sono rimasti gli altri parametri misurati, massa magra, grasso viscerale e densità minerale ossea in entrambi i gruppi. L’adesione dei soggetti arruolati alla dieta proposta è stata moderatamente elevata, in entrambi i gruppi.
In pratica, in base a questi risultati, la riduzione del tempo nel quale consumare i pasti nell’arco della giornata appare semplicemente una strategia alternativa alla restrizione calorica classica, per aiutare le persone a tenere sotto controllo l’assunzione di cibo, e quindi di calorie, senza benefici aggiuntivi sul piano metabolico. Gli autori sottolineano che sono necessari ulteriori studi mirati per individuare i pazienti che possono maggiormente beneficiare di un approccio piuttosto che di un altro, in modo da consentire al medico di valutare di volta in volta quello più efficace, in base alle caratteristiche e allo stile di vita individuale.
Time-Restricted Eating Without Calorie Counting for Weight Loss in a Racially Diverse Population : A Randomized Controlled Trial
Lin S, Cienfuegos S, Ezpeleta M, Gabel K, Pavlou V, Mulas A et al.
Ann Intern Med. 2023 Jun 27. doi: 10.7326/M23-0052. Epub ahead of print. PMID: 37364268.BACKGROUND: Time-restricted eating (TRE), without calorie counting, has become a popular weight loss strategy, yet long-term randomized trials evaluating its efficacy are limited.
OBJECTIVE: To determine whether TRE is more effective for weight control and cardiometabolic risk reduction compared with calorie restriction (CR) or control.
DESIGN: 12-month randomized controlled trial. (ClinicalTrials.gov: NCT04692532).
SETTING: University of Illinois Chicago from January 2021 to September 2022.
PARTICIPANTS: 90 adults with obesity.
INTERVENTION: 8-hour TRE (eating between noon and 8:00 p.m. only, without calorie counting), CR (25% energy restriction daily), or control (eating over a period of 10 or more hours per day). Participants were not blinded.
MEASUREMENTS: Change in body weight, metabolic markers, and energy intake by month 12.
RESULTS: Seventy-seven persons completed the study. Mean age was 40 years (SD, 11), 33% were Black, and 46% were Hispanic. Mean reduction in energy intake was -425 kcal/d (SD, 531) for TRE and -405 kcal/d (SD, 712) for CR. Compared with the control group, weight loss by month 12 was -4.61 kg (95% CI, -7.37 to -1.85 kg; P ≤ 0.01) (-4.87% [CI, -7.61% to -2.13%]) for the TRE group and -5.42 kg (CI, -9.13 to -1.71 kg; P ≤ 0.01) (-5.30% [CI, -9.06% to -1.54%]) for the CR group, with no statistically significant difference between TRE and CR (0.81 kg [CI, -3.07 to 4.69 kg; P = 0.68]) (0.43% [CI, -3.48% to 4.34%]).
LIMITATION: Not blinded, not powered to detect relatively large differences in weight loss, and lack of adjustment for multiple comparisons.
CONCLUSION: Time-restricted eating is more effective in producing weight loss when compared with control but not more effective than CR in a racially diverse population.