Numerosi studi, in letteratura, suggeriscono che l’apporto di nitrati con gli alimenti di origine vegetale, e principalmente con gli ortaggi a foglia verde, si associa a un minor rischio di malattie cardiovascolari. Nuove conferme provengono da questo studio australiano, condotto su oltre 53.000 soggetti sani, di età compresa tra 52 e 60 anni all’inizio dell’osservazione, partecipanti al Danish Diet, Cancer, and Health Study, che sono stati divisi in cinque gruppi in base ai livelli di assunzione di nitrati, determinati grazie alla scomposizione di questionari alimentari.
Dopo un follow-up di 23 anni il rischio cardiovascolare era ridotto del 15 % per i soggetti con un apporto di nitrati moderato, pari a 60 mg/die (circa una porzione di verdure a foglia verde al giorno), rispetto a coloro che riportavano un livello di assunzione più basso (circa 23 mg al giorno); agli stessi livelli di assunzione moderati corrispondeva un rischio di ricoveri per cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca, ictus ischemico e per arteriopatia periferica ridotto, rispettivamente, del 12%, 15%, 17%, e 26%. Con apporti più elevati (fino a 141 mg al giorno) non si evidenziavano ulteriori vantaggi, tranne che per l’arteriopatia periferica, il cui rischio, tra i soggetti con il consumo più elevato, si riduceva del 35%.
Gli autori precisano che le associazioni osservate erano parzialmente mediate dalla riduzione della pressione arteriosa attribuibile ai nitrati. Le persone con l’assunzione più alta dei nitrati stessi, oltre ad avere maggiori probabilità di essere femmine, non fumatrici, fisicamente più attive e con un consumo maggiore di pesce, verdura, frutta e minore di carne lavorata, avevano infatti una pressione sistolica e diastolica inferiore di 2,58 mmHg e 1,38 mmHg rispettivamente, rispetto ai soggetti nel quintile con livelli di apporto più bassi (indipendentemente dall’eventuale terapia farmacologica antipertensiva in atto).
I nitrati di origine vegetale rappresentano una fonte esogena di nitriti, che vengono poi parzialmente convertiti in ossido nitrico (o NO), una molecola gassosa fondamentale nel mantenimento del tono vascolare e con un riconosciuto effetto antipertensivo e di protezione dall’aterosclerosi. La capacità dei nitrati assunti con gli alimenti di origine vegetale di aumentare l’ossido nitrico circolante, suggeriscono gli autori, ne spiegherebbe in parte il loro potenziale effetto cardioprotettivo.
Glossario
Ictus
Manifestazione acuta di lesione focale cerebrale.
Pressione arteriosa
Pressione del sangue nelle arterie dovuto all'attività contrattile del muscolo cardiaco e alla resistenza vascolare periferica, distinta in sistolica o massima e diastolica o minima.
Aterosclerosi
Patologia delle arterie caratterizzata da depositi di grassi, infiammazione, fibrosi e calcificazione nella parete vascolare. Le placche aterosclerotiche sono le tipiche lesioni di questa patologia.
Vegetable nitrate intake, blood pressure and incident cardiovascular disease: Danish Diet, Cancer, and Health Study
Bondonno CP, Dalgaard F, Blekkenhorst LC, Murray K, Lewis JR, Croft KD, et al.
Eur J Epidemiol. 2021;10.1007/s10654-021-00747-3. doi:10.1007/s10654-021-00747-3 [published online ahead of print, 2021 Apr 21] Whether the vascular efects of inorganic nitrate, observed in clinical trials, translate to a reduction in cardiovascular disease (CVD) with habitual dietary nitrate intake in prospective studies warrants investigation. We aimed to determine if vegetable nitrate, the major dietary nitrate source, is associated with lower blood pressure (BP) and lower risk of incident CVD. Among 53,150 participants of the Danish Diet, Cancer, and Health Study, without CVD at baseline, vegetable nitrate intake was assessed using a comprehensive vegetable nitrate database. Hazard ratios (HRs) were calculated using restricted cubic splines based on multivariable-adjusted Cox proportional hazards models. During 23 years of follow-up, 14,088 cases of incident CVD were recorded. Participants in the highest vegetable nitrate intake quintile (median, 141 mg/day) had 2.58 mmHg lower baseline systolic BP (95%CI − 3.12, − 2.05) and 1.38 mmHg lower diastolic BP (95%CI − 1.66, − 1.10), compared with participants in the lowest quintile. Vegetable nitrate intake was inversely associated with CVD plateauing at moderate intakes (~60 mg/day); this appeared to be mediated by systolic BP (21.9%). Compared to participants in the lowest intake quintile (median, 23 mg/day), a moderate vegetable nitrate intake (median, 59 mg/day) was associated with 15% lower risk of CVD [HR (95% CI) 0.85 (0.82, 0.89)]. Moderate vegetable nitrate intake was associated with 12%, 15%, 17% and 26% lower risk of ischemic heart disease, heart failure, ischemic stroke and peripheral artery disease hospitalizations respectively. Consumption of at least~60 mg/day of vegetable nitrate (~1 cup of green leafy vegetables) may mitigate risk of CVD.